di Monica Rubino, la Repubblica, 9 Giugno 2020.

La viceministra all’Istruzione e vicepresidente dem: “Evitare la tentazione dei fondi a pioggia, dobbiamo avere chiaro il modello da costruire”. E sulla ripartenza della scuola a settembre: “Il dibattito su visiere e plexiglass non mi appassiona. Applichiamo il distanziamento sulle aule che abbiamo partendo dalle risorse”

Anna Ascani, viceministra all’Istruzione e vicepresidente del Pd, il segretario Zingaretti ieri in direzione ha confermato lealtà al governo ma ha chiesto una svolta. Il percorso di Conte è in salita?

“Assolutamente no. Zingaretti ha chiarito in modo trasparente che il Pd sostiene questo governo e ha chiesto, come  fa gran parte del Paese, attenzione rispetto alla stagione che si apre. In questo non ci sono divisioni nell’esecutivo rispetto alla percezione che bisogna aprire una fase nuova”.

Conte si lamenta che un pezzo di Stato sta remando contro il governo e le riforme. Con chi ce l’ha secondo lei? 

“Non ne ho idea. Dovreste chiederlo a lui”.

Crede sia utile la convocazione degli “Stati generali dell’economia” che cominceranno venerdì a Villa Pamphilj?

“Credo proprio di sì, sono un appuntamento molto importante rispetto al quale non si può sbagliare. Mi auguro che al centro di questi Stati generali ci sia un nuovo modello di sviluppo che si basi sulla società della conoscenza, su un investimento strategico in istruzione, in formazione permanente. Insomma spero che non ci si limiti a tenere in vita quello che già c’è, ma che si scommetta sul futuro”.

Tutti i contributi dovrebbero essere poi recepiti nel Recovery plan italiano, il famoso piano di Rinascita?

“Si, e dal momento che arriveranno tantissime risorse dobbiamo avere una idea chiara delle modalità con cui le spenderemo. Non si può sbagliare, bisogna evitare la tentazione dei fondi a pioggia. Per questo dobbiamo avere bene in mente il modello di sviluppo che si vuole costruire”.

E del Piano Colao che ne pensa? Un libro dei sogni o è realizzabile? Molti ministri lo hanno giudicato deludente.

“Ho letto attenzione la parte che riguarda che riguarda l’istruzione e mi pare molto interessante la riflessione sulla fascia 0-6 e 0-3, ovvero sulla necessità di avere più servizi per i bambini, soprattuto al Sud. Non è irrealizzabile, contiene cose che da tempo si dicono, credo sia un piano di rilancio. Resto convinta che il lavoro dei tecnici sia importante, ma poi le scelte deve farle la politica”.

A proposito della ripresa dell’anno scolastico con ipotesi che vanno e vengono: quando arriveranno le linee guida e le risorse necessarie? 

“Sto facendo riunioni con le Regioni italiane, sono partita da Campania e Calabria e piano piano le incontreremo tutte. Domani faremo una cabina di regia con gli enti locali per il riparto delle risorse sull’edilizia leggera. Più che delle linee guida calate dall’alto (non mi appassiono al dibattito su plexiglass e visiere) a noi serve applicare il distanziamento alle aule che abbiamo. Siccome le scuole italiane sono molto diverse fra loro abbiamo aperto un canale diretto con Comuni, Province e Regioni per andare a vedere quello che davvero serve. Entro giugno dividiamo tra i Comuni le risorse che abbiamo già stanziato”.