dal mio blog su HuffPost Italia.

Mentre il Paese affronta la cosiddetta seconda ondata di una pandemia che ha messo in ginocchio gran parte del sistema Italia e causato a oggi oltre 40mila morti, siamo chiamati come Partito Democratico e come governo a porre le basi per la ripartenza che potremo vedere in atto soltanto quando finalmente il vaccino – la cui efficacia è di gran lunga la migliore notizia di questo 2020 – sarà disponibile su larga scala.

Non possiamo rimandare, infatti, la discussione sul futuro lasciandoci assorbire dalla gestione del quotidiano. Abbiamo il dovere di dare all’Italia sin da oggi una prospettiva e di conseguenza una speranza.

Come Energia Democratica – l’area nata un anno fa per mantenere vivo nel Pd lo spirito riformista – abbiamo deciso di proporre al nostro Partito un documento che funga da contributo alla discussione sul nuovo “patto di legislatura”, che va ad aggiornare e integrare i 29 punti sui quali si decise di far iniziare l’esperienza del governo Conte bis.

Un documento che nasce dal lavoro di decine di persone che si sono confrontate per mesi all’interno di gruppi dedicati ai singoli temi e che hanno prodotto proposte concrete che spero riescano a diventare patrimonio di tutti. Ne abbiamo presentato le linee fondamentali in un partecipatissimo incontro online con i Ministri De Micheli, Gualtieri e Franceschini e ora siamo pronti a metterlo a disposizione del Partito Democratico e di tutti coloro che vorranno leggerlo.

Da Settembre 2019 moltissime cose sono cambiate: quanto accaduto a causa del Covid ha portato tutti noi a rivedere e ripensare le priorità per il Paese. Non possiamo semplicemente tornare a quel che c’era prima, perché molte delle fragilità che si sono rivelate drammaticamente pesanti in questa emergenza sono figlie di problemi irrisolti negli anni. Le diseguaglianze che i media hanno descritto, i vulnus del Sistema Sanitario Nazionale, il caos determinato da rapporti confusi tra Stato e Regioni non sono nati col Covid: l’emergenza ha messo sotto una gigantesca lente di ingrandimento quel che già non funzionava, mettendoci in crisi. Ma da questa crisi ci viene oggi anche l’opportunità di rimediare per ripartire davvero.

Per questo, attraverso i tavoli di lavoro, abbiamo ribadito la nostra posizione sul MES, una linea di credito fondamentale sia per l’emergenza, sia per il rafforzamento a lungo termine del nostro sistema sanitario. Sosteniamo l’implementazione di un salario minimo Europeo, che contenga le garanzie necessarie al lavoratore uguali in tutti i paesi e che sia quantificato in maniera adeguata al mercato del lavoro.

Sulle infrastrutture e i trasporti riteniamo fondamentale la capacità politica di attivare efficaci investimenti nazionali ed europei anticiclici, in grado di guidare le aziende private e i cittadini verso la più rapida ripartenza: ci vuole efficienza, perché i progetti già iniziati devono andare in fondo, prioritariamente rispetto a tutto il resto.

Su questo e su altro, dalle ricadute sul lavoro alla PA, è fondamentale avviare un processo di sburocratizzazione del Paese. Senza dimenticare l’ambiente, perché nelle condizioni di difficoltà della nostra economia gli interventi di mitigazione dei cambiamenti climatici devono privilegiare l’innovazione tecnologica e i progetti di ricerca sulla transizione a fonti rinnovabili. E di rilancio abbiamo parlato anche nel tavolo cultura, perché la crisi ha colpito questo settore più di altri, ma ci deve mettere nelle condizioni di ripensare il futuro, anche attraverso le nuove tecnologie.

Questa è una breve sintesi e molto di più troverete nel documento completo, sul nostro sito. Ma ciò che ci ha spinto, nelle nostre riflessioni e elaborazioni, sono lo sguardo rivolto al futuro e la convinzione che supereremo le difficoltà raccogliendo le forze. Insieme, non divisi.

Lo dobbiamo soprattutto ai giovani, a coloro che sono stati additati come untori, che hanno pagato più di tutti – in termini di istruzione, socialità, opportunità – il prezzo di questa pandemia. Non a caso il piano europeo per la ripresa si chiama Next generation EU. È alla prossima generazione di europei che dobbiamo guardare nell’immaginare i prossimi passi che il nostro partito e il nostro governo dovranno muovere. Ed è appunto in questa direzione che va il contributo di Energia Democratica.

Il documento completo lo trovate a questo link: https://www.energiademocratica.it/eventi_base/energia-democratica-eventi-1-anno-di-edem/